Tecniche e saperi della memoria. Intorno al Fondo Young

Giovedì 9 - Venerdì 10 giugno 2011
 
In collaborazione con
SUM Istituto Italiano di Scienze Umane


Con il Patrocinio di
Segreteria di Stato per l'Istruzione, Cultura, Università
Commissione Nazionale Sammarinese per l'UNESCO


Chiesetta dell'Antico Monastero Santa Chiara
C.da Omerelli 20 - San Marino


 

Descrizione della Summer School - giornate del 9-10 giugno
 
Le due giornate hanno il carattere della lezione, con momenti dedicati a discussione, approfondimenti, delucidazioni, sollecitate dagli ascoltatori.


In previsione della giornata di sabato – spostata sulla contemporaneità – i quattro interventi preliminari insistono prevalentemente sul settore antico del Fondo Young e ripercorrono le tappe salienti della tradizione memorativa e mnemotecnica a partire dall’eredità antica e tardo-antica (memoria locale, tradizione oratoria ciceroniana, tecniche di visualizzazione, ecc.) per arrivare all’apparente eclissi della memoria artificiale nei secoli XVII e XVIII.

Questo il percorso individuato:

MEMORIA LOCALE
Tradizione oratoria – Cicerone, De oratore, ps-Cicerone, Rhetorica ad Heremnium; Qiuntiliano, Institutio oratoria.
Imagines agentes - Le immagini (scolpite, dipinte, viventi) possono essere valide per ricordare sia “cose” (res, cioè idee, concetti) sia “parole” (verba), e risultano utili tanto nel momento del rinvenimento degli argomenti (inventio) quanto in quello della elocutio, vale a dire nella scelta delle parole adatte a comunicare gli argomenti inventi. L’autore della Rhetorica ad Heremnium consiglia la creazione di “immagini agenti” cariche di particolare forza (“vis”) psicologica, più facili da ricordare perché associate alla forte emozione che, nel momento della visione (e successivamente, nel ricordo) suscitano nell’osservatore.
Loci – Si tratta della teoria dei “luoghi” (fisici e concreti) entro i quali collocare le imagines agentes. Caratteristica principale richiesta a tali sedi è quella dell’evidenza, della chiarezza, della semplicità e dell'ordine: i luoghi, in quanto contenitori/conservatori delle immagini, devono essere visti immediatamente dagli occhi corporei e dagli “occhi dell'immaginazione”. Utili sono spazi aperti e chiusi, case o piazze, a loro volta suddivisi in livelli, vani, porte, parti, nicchie, tra loro diversi, anch’essi concreti e materiali. La successione, seriale e/o gerarchica, dei luoghi costituisce la guida fisica, per così dire, il binario, sul quale procede ordinatamente il discorso dell’oratore.

SCHEMATIZZAZIONE- CLASSIFICAZIONE
In ambito scolastico e monastico, la teoria medievale dei luoghi riconosce il rilievo della schematizzazione e della grafica: la pagina diventa “spazio di memoria”, le divisioni interne al foglio, quantitative e qualitative (caselle più o meno grandi, schemi gerarchizzati, diagrammi ad albero, ecc.), rispondono all’esigenza di una localizzazione più agile di quella offerta dai vani di un edificio. Alla schematizzazione della pagina si farà corrispondere una analoga schematizzazione delle immagini, via via meno realistiche e naturalistiche, e sempre più simboliche. Alle allegorie, prescelte dalla memoria locale classica, si sostituiscono immagini simboliche, considerate altrettanto agentes.
La spazializzazione e la schematizzazione della pagina, comporterà l’assunzione, da parte della memoria locale, di funzioni classificatorie.
Questa variante della localizzazione sarà determinante nella storia della mnemotecnica successiva all’introduzione della stampa a caratteri mobili. L’editoria cinquecentesca, specialmente quella collegata alla trasmissione del sapere (manuali, summae, testi scolastici, commenti umanistici, ecc.) sfrutterà appieno questa evoluzione tecnica.

COMBINATORIA E TRADIZIONE LULLIANA
L'Ars generalis (1308), che costituisce la redazione definitiva della precedente Ars compendiosa inveniendi veritatem o Ars magna primitiva (1274), tenta un primo collegamento tra tecnica memorativa e logica intesa come ars inveniendi. Si tratta del tentativo di emendare insieme la mnemotecnica classica (Cicerone, ps-Cicerone, Quintiliano) e la logica apodittica aristotelica. Lullo parte dal presupposto che ogni proposizione o quaestio sia riducibile a termini e i termini complessi siano riducibili a più termini semplici, denominati principi. Tali principi della proposizione corrispondono specularmente ai principi dell’essere, così da determinare una precisa corrispondenza tra piano ontologico e piano del discorso. Supposto di aver completato il numero di tutti i termini semplici possibili, combinandoli tra loro in modi diversi, sarà possibile ottenere tutte le proposizioni vere possibili. Tale arte combinatoria è proposta da Lullo come una mnemotecnica, in quanto facilita la memorizzazione delle nozioni di base.
Ciò che la combinatoria introduce rispetto alle tecniche precedenti, è il movimento. E’ per mezzo del movimento, reso possibile attraverso la collocazione dei simboli (per lo più lettere alfabetiche) su ruote mobili, che l’ars non si limita a facilitare il ricordo di nozioni note e a ritrovare (invenire) argomenti già definiti e fissati, ma è in grado di scoprire e determinare termini (segni) mai codificati e, a partire da tali termini, trovare i corrispondenti principi (res) entro l’ordine dell’essere.
Sarà con Giordano Bruno, Alsted, Leibniz, che la combinatoria lulliana acquisirà particolare prestigio.

 

 

Programma

giovedì 9 giugno 2011

ore 11
Franco Bacchelli - Università di Bologna
Il fondo Young: peculiarità, affinità, stravaganze
La lezione consiste in un raffronto tra la collezione Young e altre collezioni librarie su memoria e mnemotecnica e nella presentazione della collezione libraria come teatro di memoria.
Parte dell’intervento sarà dedicato all’esame di alcuni “casi” bibliografici, peculiari della raccolta, e ad alcuni volumi particolarmente importanti nella storia della tradizione mnemotecnica


ore 15
Marco Matteoli - Università di Pisa – Istituto Italiano di Studi sul Rinascimento
Memoria e ombra delle idee in Giordano Bruno
La lezione insiste sullo statuto della memoria nel pensiero di Bruno, con riferimento ad analogie e contrasti con le concezioni mnemoniche e mnemotecniche della prima età moderna.
Nella seconda parte della lezione verrà mostrato il funzionamento dei complicatissimi sistemi di memoria di Bruno (le “ruote”) e accennato alle interpretazioni - cinquecentesche, moderne e contemporanee - che di tali sistemi sono state date.



venerdì 10 giugno 2011

ore 9.30
Annarita Angelini - Università di Bologna
La memoria: da tecnica a metodo
Il quadro della tradizione mnemotecnica, classica e medievale, scandito a partire da testi cinquecenteschi (presenti nella collezione Young) che si richiamano alla tradizione latina e medievale. Quindi, una parte della lezione sarà dedicata al passaggio tardo-cinquecentesco (sul quale la raccolta Young ha exempla significativi come pure significative reticenze) nel quale la memoria, da tecnica artificiale del ricordare diventa metodo della conoscenza, parte costitutiva della logica. Lo snodo tra i due momenti sarà esemplificato attraverso l’opera di Giulio Camillo (Tutte le opere, ed. Dolce-Patrizi)

Mariassunta Picardi - Università della Calabria
Memoria, enciclopedia, sapienza universale nell'età moderna
Verrà affrontato l’intreccio delle questioni che, nella cultura moderna, individuano strumenti (libri, sistemi classificatori, enciclopedie, ecc.), quali ausili alla memoria naturale.
E’ il passaggio seicentesco alla damnatio memoriae della tradizione mnemotecnica, anch’esso, in buona misura, documentato dal Fondo Young


Ore 15
Robert Damien - Université Paris Ouest Nanterre La Défense
Bibliothéque et politique. Le cas exemplaire de Gabriel Naudé

Discussant: Walter Tega - Università di Bologna

 
 

 

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